Lezioni di Psicologia

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. 401k
     
    .

    User deleted


    Nel mondo d’oggi, il cui ritmo convulso ci mette sempre più spesso in condizione di sentirci soli in mezzo alla folla, è importantissimo sapersi proporre e rapportare in maniera efficiente con l’altro sesso.
    Quanto spesso vorremmo rivolgere la parola a una persona che ci piacerebbe conoscere, ma non osiamo fare quel primo passo, così semplice eppure così importante.
    O quanto spesso le nostre azioni, parole, gesti, coi quali vorremmo essere attraenti e interessanti, ci conducono invece al risultato opposto.
    E quante volte ci sentiamo surclassati, in un dominio così fondamentale come quello della seduzione, da persone che sappiamo valere molto meno di noi.
    Ecco allora l’importanza di avere a disposizione strumenti mentali che ci aiutino in questo scopo.
    Può sembrare strano parlare di corsi, di lezioni, in un campo come quello della seduzione.
    Siamo abituati a pensare che i sentimenti che proviamo siano al di fuori del nostro controllo, e tanto più lo debbano essere quelli di un’altra persona nei nostri confronti.
    Tuttavia, è indubbio che alcune persone sembrano possedere una capacità straordinaria di avere successo con l’altro sesso, mentre altre appaiono condannate ad affidarsi al caso o alla buona sorte.
    E questo, spesso, senza alcuna relazione con l’aspetto fisico, la cultura, la posizione sociale.
    Queste persone, possiedono forse qualche magico dono, qualche dote soprannaturale, oppure, più semplicemente, hanno trovato la chiave che permette di rendersi attraenti alle persone che desiderano?
    A dispetto dell’opinione comune, lungi dall’essere un dono divino, la capacità di rapportarsi con l’altro sesso e di rendersi attraenti è a disposizione di chiunque sia disposto ad apprendere e ad applicare alcune semplici tecniche psicologiche.
    Le persone che hanno successo con l’altro sesso lo devono ad una serie di capacità e comportamenti che possono essere studiati e messi in pratica da chiunque.
    Prima di analizzare in dettaglio queste tecniche, occorre fare qualche premessa.
    Seduzione significa “condurre a se”, come del resto “attrazione”; detto in altre parole, significa che dobbiamo agire in modo che le persona che desideriamo sedurre si senta attratta da noi.
    Può sembrare una banalità, ma in questa frase sono contenute un serie di premesse estremamente importanti:
    L’attrazione è uno stato psicologico; esso può quindi essere indotto con metodi psicologici; forse non ci avete mai pensato, ma quando vi abbigliate al meglio, portate fiori alla vostra aspirante conquista e la invitate a cena fuori, state precisamente cercando di indurre in lei una stato psicologico che faciliti i vostri scopi; ebbene, esistono per questo metodi molto più rapidi, sicuri e perché no, economici.
    Per renderci attraenti, dobbiamo sapere cos’è che realmente attrae la persona che ci interessa; per questo avremo sottili ed efficacissimi metodi per conoscere in pochi minuti quali sono i suoi valori, le sue credenze, ciò che è importante per lei, ecc. Altrimenti rischiamo, come spesso accade, di proporre parti di noi stessi che a lei non interessano affatto.
    Qualunque tecnica risulterà inutile, se non messa in atto con il giusto atteggiamento mentale; pertanto, chi soffre di timidezza, di scarsa autostima, di mancanza di iniziativa, troverà parti del corso dedicate espressamente ai metodi più validi per rimuovere questo tipo di ostacoli.


    Seduzioni sleali in un mondo sleale
    Ogni volta che mi trovo a parlare della Programmazione Neurolinguistica applicata al campo della seduzione, suscito sempre delle reazioni curiosamente contrastanti.
    Chi ha una qualche conoscenza di psicologia, si mostra scandalizzato del fatto che io divulghi tecniche che dovrebbero restare riservate ai professionisti della manipolazione.
    Chi è digiuno della materia, mostra tutto il suo scetticismo, mettendola nel mucchio delle trovate per abbindolare i polli. (salvo poi, dopo qualche prova, diventarne un sostenitore entusiasta)
    Resta il fatto che gli uni e gli altri, coscienti della potenza di queste procedure, mi accusano di slealtà e addirittura immoralità.
    Invariabilmente, ho udito le stesse critiche: “queste tattiche che tu insegni probabilmente funzionano molto bene. Le parti sulla fiducia in se stessi e su come incontrare femmine sono ottime. Ma alcune delle tecniche di seduzione che proponi sembrano assolutamente disoneste e sleali. Non lasciano alcuna scelta alla “vittima”.
    In effetti, alcune tecniche potrebbero essere considerate come sleali. D’altra parte, lealtà e slealtà sono concetti relativi.
    Se stiamo facendo un incontro di boxe, e stiamo ambedue rispettando le regole, è sicuramente sleale colpirvi sotto la cintura. Ma se voi per primi giocate sporco, allora al diavolo le regole: perché quale ragione dovrei star li a prenderle come un cretino?
    Sfortunatamente, quando ci rapportiamo con le donne, ci troviamo spesso in questo tipo di situazione: loro si aspettano che noi ci si comporti secondo le “regole” (tra l’altro, arbitrarie e decise da non si sa bene chi), mentre esse si sentono assolutamente libere di fare quello che vogliono.
    Per esempio, molte di loro sono più che liete di approfittare del vostro tempo e del vostro denaro, lasciandovi intravedere una ricompensa di tipo sessuale. LORO parlano di sesso, vi toccano, si comportano in modo molto seducente. Quando poi provate a fare un passo, eccole strillare che gli uomini sono tutti animali, che pensano solo a una cosa, che vi considerava solo un amico, che non siete il suo tipo, ecc.
    Per poi magari scoprire che il loro ragazzo era fuori città e vi stavano semplicemente usando come cavalier servente.
    E naturalmente, se voi vi comportate da gentlemen, non scoprirete il loro gioco fino al terzo o quarto appuntamento.
    Ora, qualunque femmina si comporti in questo modo merita di essere vittima delle tecniche più sleali che siate in grado di usare. Non avete l’obbligo morale di rimanere loro vittime, e siete stupidi se lo permettete.
    Per cui, giocate leale finché lei si comporta lealmente, ma non esitate a usare tutte le vostre armi quando il gioco diventa scorretto.
    E comunque, parlando di correttezza: vi sembra giusto che qualcuno, per la sola ragione di essere bello o ricco debba prendersi tutte le femmine migliori, mentre noi dobbiamo accontentarci degli scarti?
    Il fatto di non essere baciati dalla genetica o dal conto in banca di papà ci rende meno degni di una completa soddisfazione sessuale?
    E ancora: non dimentichiamo che quando si tratta di sesso, le femmine hanno un vantaggio enorme: è relativamente facile anche per uno sgorbio basso e grasso ottenere soddisfazione sessuale. Basta che vada in un bar, mostri una qualche disponibilità e sicuramente qualcuno trova: magari non sarà il massimo, ma sarà pur sempre qualcuno.

    Mentre per un maschio, anche più che decente, è infinitamente più difficile.
    PER I MASCHI TROVARE QUALCUNA DA SCOPARE E’ UN LAVORO, PER LE FEMMINE UNA SCELTA.
    Non dimentichiamo questa differenza nell’equilibrio di potere fra i sessi. I trucchi e le tecniche che imparerete qui faranno di voi uno dei pochi in cui questa equazione è equilibrata.
    Chiariamo ancora una cosa: io non credo che il sesso debba essere l’unico scopo di una relazione. Ne credo che sia sempre necessario usare le tecniche che descrivo per portarsi a letto qualcuna.
    Può anche succedere che troviate una femmina veramente leale e aperta che si relaziona con voi senza giochi di potere, senza usare sensi di colpa, ecc. In questo caso, consideratela come qualcosa di raro e prezioso.
    Sfortunatamente, la maggior parte delle femmine soffre di bassa autostima, bulimia, depressione, indecisione, e trasporterà questi problemi nel rapportarsi con voi, se scoprirà di avere possibilità di rivalsa.
    Le persone perdenti possono essere sia maschi che femmine, dipende da voi se volete rapportarvici o no. E comunque imparerete a eliminarle dalla vostra vita prima che vi abbiano svuotato il portafoglio.

    ULTIMI CONSIGLI
    La maggior parte dei libri sulla seduzione sono di poca o nessuna utilità, in quanto propongono strategie anche buone ma non dicono dove trovare il coraggio e la capacità di metterle in pratica.
    Noi dedichiamo una buona parte del corso a risolvere i problemi di timidezza e mancanza di fiducia in se stessi.

    Nota 1: questo testo nasce come alternativo al seminario di Seduzione Rapida, dove per la maggior parte del tempo si fanno applicazioni pratiche di quanto esposto.
    Per cui, cercate di praticare il più possibile quanto leggerete, ad alta voce e davanti ad uno specchio. (o, meglio di tutto, filmandovi)
    La semplice conoscenza vi sarà di pochissima utilità.

    Nota 2: Questo testo vi sembrerà più un quaderno di appunti che un libro, ed infatti è così: ho deliberatamente cercato di essere il più schematico possibile per poter sintetizzare la massima quantità di informazione nel minor spazio possibile, rinunciando alla prolissità pseudoletteraria che quasi sempre nasconde la mancanza di reali contenuti.
    Tenete conto che se alcuni punti dovessero restare oscuri, o non ne fosse evidente l’applicazione pratica, potete sempre scrivere sulla mailing Iist: nei limiti del possibile risponderemo a tutti.

    Principi di Psicologia Cognitiva
    Modello della mente
    Non ho certo la pretesa di riassumere in poche righe la teoria che sta alla base della Seduzione Rapida.
    Tuttavia, alcuni rapidi cenni sul funzionamento della mente ci permetteranno di capire il perché queste tecniche funzionino, permettendone un uso molto più corretto e consapevole.
    Per chi volesse approfondire l’argomento, metterò alla fine qualche indicazione bibliografica.
    MODELLO DELLA MENTE E DELL’APPRENDIMENTO
    Un modello, in ambito scientifico, è uno strumento di lavoro, ed è utile nella misura in cui facilita la comprensione di ciò che descrive.
    Quello che viene qui proposto e una semplificazione mediata dalla Psicologia Cognitiva e dalla Programmazione Neurolinguistica; semplificazione che risulta comunque sufficiente alla comprensione delle tecniche utilizzate.
    NOI E L’AMBIENTE
    La nostra mente riceve le informazioni dal mondo circostante tramite i canali sensoriali (visivo, uditivo, tattile, olfattivo, gustativo).
    Tutto ciò che viene percepito dagli organi di senso (recettori) viene mantenuto nel registro sensoriale (una specie di buffer) per circa un quarto di secondo.
    Di questo enorme numero di stimoli sensoriali, ne viene selezionata una piccola parte (sulla base di una serie di filtri che nomineremo successivamente) che passa nella cosiddetta “memoria a breve termine”.
    La memoria a breve termine ha una capienza limitata (circa sette elementi di informazione) e corrisponde praticamente alla nostra coscienza.
    E’ di importanza fondamentale ricordare che il limite della memoria a breve termine riguarda il numero delle unita di informazione (o Chunk) e non le loro dimensioni; in base alla nostra esperienza, infatti, siamo in grado di raggruppare serie di elementi distinti che vengono percepiti come un’unica unita di informazione.
    Quanto viene ritenuto “interessante” si fissa permanentemente nel serbatoio dei nostri ricordi, altrimenti detto “memoria a lungo termine”; questo serbatoio corrisponde a ciò che chiamiamo “inconscio”.
    (Inconscio nel senso di non conscio, ovvero di non presente alla nostra coscienza in quel preciso momento. L’inconscio nel senso psicanalitico del termine è quella parte di questo contenitore che non sale mai al livello della nostra consapevolezza.)
    E’ interessante notare come la memoria a breve termine (o coscienza) riceva gli stimoli, oltre che dai canali sensoriali, anche da ciò che e contenuto nella memoria a lungo termine.
    In base al contenuto della memoria a breve termine (stimoli esterni + rappresentazione interna), generiamo delle decisioni che, tramite gli organi di espressione, o effettori, si traducono in un comportamento.
    Il comportamento e infatti il risultato dell’elaborazione interna nella quale l’individuo e impegnato in un particolare contesto.

    Questo significa, in altre parole, che fra la quantità di stimoli sensoriali da cui siamo costantemente bombardati, la nostra mente ne sceglie una parte limitatissima; questo stimolo (immagine, parola, tocco, ecc.) attiverà delle immagini che abbiamo già immagazzinato in passato, e questo ci farà prendere delle decisioni su come comportarci.
    Ovviamente, nella nostra memoria a lungo termine sono codificate una serie di procedure d’azione.
    L’apprendimento di procedure complesse avviene per tentativi ed errori, decidendo una sequenza organizzata di procedure più semplici già conosciute.
    Una volta che una procedura sia stata appresa, essa e in grado di funzionare senza l’intervento della coscienza, che, anzi, ne danneggerebbe la necessaria fluidità.
    In questo caso la mente cosciente deve solo fornire al cervello l’immagine del risultato finale, lasciando alla mente inconscia il controllo dei particolari dell’esecuzione.
    FILTRI
    Si è visto che solo una piccola parte degli stimoli giunge alla nostra coscienza; questo perché, dopo che l’evento e stato percepito tramite i nostri canali sensoriali, e prima che noi ne facciamo una rappresentazione interna, l’evento viene “filtrato”, I nostri processi interni di elaborazioni sono determinati da come noi cancelliamo, distorciamo e generalizziamo l’informazione in arrivo.

    Cancellazione
    La cancellazione avviene quando noi prestiamo attenzione ad alcuni aspetti dell’esperienza tralasciando tutti gli altri.
    Si tratta di un processo fisiologico determinato dalla limitata capacita della memoria di transito.

    Distorsione
    La distorsione avviene quando operiamo inconsciamente cambiamenti nella nostra esperienza dei dati sensoriali.

    Generalizzazione
    La generalizzazione e il procedimento con il quale noi traiamo conclusioni di ordine generale
    basandoci su un numero limitato di esempi.

    I filtri che noi utilizziamo per distorcere, limitare e generalizzare la realtà circostante
    sono:
    Metaprogrammi
    Valori
    Credenze
    Attitudini
    Decisioni
    Memorie


    Metaprogrammi
    Sono strutture di ordine generale, indipendenti dal contenuto, che determinano il nostro modo di approccio all’esperienza.
    I principali metaprogrammi sono:
    Verso/Via da
    Referenza interna/Referenza esterna
    Adeguanti/Disadeguanti
    Possibilità/Necessita/Ragione

    Valori
    Sono essenzialmente filtri di valutazione. Riguardano il modo in cui noi decidiamo ciò che e buono o cattivo, giusto o sbagliato.
    Rispondono alla domanda “Cosa e importante per me?”.
    I valori sono ordinati gerarchicamente dal più importante al meno importante.

    Credenze
    Le credenze riguardano la convinzione che certe cose siano vere ed altre no.
    Si formano durante tutto l’arco della nostra esistenza in base a:
    Ambiente
    Eventi
    Conoscenza
    Risultati precedenti
    Esperienza immaginata
    E’ importante comprendere, per quanto possa sembrare strano, che nessuna credenza è realmente “vera”, perché di fatto è una generalizzazione sul mondo. Ne consegue che non e importante che ciò che si crede sia “vero”, ma che sia utile ai nostri scopi.

    Atteggiamenti
    Sono l’insieme dei valori e delle credenze riguardo un argomento specifico.

    Ricordi
    I ricordi influiscono profondamente sulle percezioni e sulle risposte comportamentali delle persone.
    E’ possibile, tramite la Riproduzione dell’esperienza (v.), dotarsi di un patrimonio di ricordi utili ai nostri fini; e possibile altresì, con l’uso delle sottomodalita, eliminare l’influenza dei ricordi negativi e limitanti.

    Decisioni
    Le decisioni, riguardanti noi stessi e l’ambiente, spesso prese inconsciamente o nei primi anni di vita, determinano credenze, valori, atteggiamenti.
    Tutto questo concorre a formare la nostra “mappa del mondo”, in base alla quale decidiamo i nostri comportamenti.
    E’ importante sottolineare che questa e una nostra interpretazione della realtà, non la realtà stessa; persone diverse avranno quindi mappe diverse, e reagiranno pertanto diversamente di fronte allo stesso stimolo.
    Per apprendere comportamenti utili e necessario agire su questi filtri, e non direttamente sul comportamento.
    STATI D’ANIMO E COMPORTAMENTO
    Uno stato d’animo e determinato dalle rappresentazioni interne presenti nella nostra coscienza.
    Il generatore di risposte, che determina il comportamento, decide in relazione alle rappresentazioni interne.
    Per comportamento intendiamo sia azioni che risposte emozionali.
    Come e stato sottolineato in precedenza, le rappresentazioni interne si formano in base agli input sensoriali, a ciò che e presente nella memoria a lungo termine, e ai segnali fisiologici che ci invia il nostro corpo.
    Le immagini mentali, proprio a causa della loro natura sono sempre sotto il nostro controllo.
    Ne consegue pertanto che e possibile agire deliberatamente sui propri stati d’animo e, di conseguenza, sul proprio comportamento.
    Allo stesso modo, è possibile attivare l’immaginazione di chi ci sta ascoltando, ottenendo lo stesso risultato.
    (Nota: è quello che chiunque, anche se quasi sempre inconsapevolmente. Noi impareremo a farlo in modo cosciente e mirato)
    SOTTOMODALITÀ’
    Le rappresentazioni interne sono formate da immagini visive, uditive e Kinestesiche.
    Ogni immagine ha delle caratteristiche formali (colori/bianco e nero, ferma/in movimento, ecc.) che sono indipendenti dal contenuto e determinano in larga misura l’impatto emozionale dell’immagine stessa.
    Agendo su queste componenti e possibile modificare il significato emozionale delle immagini, in relazione alle finalità che ci siamo proposti.
    OBIETTIVI
    Il cervello funziona esclusivamente in base a obiettivi, ovvero rappresentazioni interne di ciò che vogliamo raggiungere; qualunque azione deve essere prima immaginata per essere compiuta in modo efficace.
    Se questo e evidente per i microcompiti quotidiani, quando si allarga lo spazio temporale che ci separa dall’obiettivo e aumentano le componenti da tenere sotto controllo, diventa praticamente impossibile ottenere risultati senza un’attenta pianificazione preventiva.
    (Nel nostro caso, occorre sempre tenere presente quale sia il nostro obiettivo durante la seduzione)
    RIPRODUZIONE DELL’ESPERIENZA
    Ogni esperienza si traduce in rappresentazioni interne; ne consegue che utilizzando le stesse immagini si può rivivere in modo verosimile una qualunque esperienza.
    Allo stesso modo e possibile “creare” un’esperienza, purché lo si faccia con la stessa cura che poniamo nel rievocarne una passata.
    In questo modo e possibile:
    Visualizzare una situazione particolarmente stressante o difficile ed apprendere ad affrontarla
    Visualizzare la situazione-obiettivo in modo che il cervello abbia una guida da seguire.
    Affinché il lavoro risulti realmente efficace, e opportuno prestare la massima attenzione alle sottomodalita.

    Riepilogando, tutto il comportamento umano può essere descritto con un semplice schema: Stimolo — Elaborazione — Risposta
    Ad esempio, immaginiamo di trovarci in una stanza con alcuni amici, e che in quel momento entri un cagnolino.
    Tutti percepiscono gli stessi stimoli: la forma e il colore dell’animale, il movimento, l’odore, ecc.
    Lo confrontano con quanto è presente nella loro memoria, lo riconoscono come “cane”, e in base a quanto è collegato all’idea “cane” ognuno prenderà delle decisioni che si trasformeranno in un comportamento di risposta.
    A seconda della valutazione che ognuno avrà dato all’esperienza “cane”, potrà decidere se accarezzarlo, rimanere indifferente, fuggire nell’altra stanza, mandarlo via, ecc.
    Ciò che conta è comprendere che lo stesso stimolo può dare risultati diversi in relazione all’esperienza individuale di ciascuna persona.
    La memoria funziona infatti in maniera associativa, e il comportamento finale sarà sempre determinato dalle immagini mentali evocate dallo stimolo.
    Parlando di seduzione, le implicazioni di tutto questo sono evidenti: per ottenere il comportamento che ci interessa, ciò che faremo e diremo (lo stimolo) dovrà essere modellato su quella specifica persona, tenendo conto delle sue specifiche caratteristiche mentali. Vedremo più avanti come questo possa essere fatto in maniera semplice a rapida.
    La conseguenza più importante di quanto appena detto, ripeto, consiste nel fatto che tutta l’esperienza è formata da immagini sensoriali.

    Se tutta l’esperienza è composta da immagini, lo sarà allo stesso modo ogni stato emozionale.
    Vorrei sottolineare l’importanza di questo punto: ogni stato emotivo che provate non dipende da quanto sta effettivamente succedendo, ma dalle immagini che passano per la mente in queI momento.
    (Se vi sembra strano, pensate a quante volte vi arrabbiate pensando a cose successe anni prima; oppure provate paura per avvenimenti che devono ancora prodursi; cos’è tutto questo se non il risultato emozionale di immagini prodotte dal nostro cervello?)

    E arriviamo al punto chiave: tutto ciò che le persone desiderano sono stati mentali!
    Incredibile? Provate a pensare a qualunque cosa vi piacerebbe fare o possedere, e scoprirete che non è affatto la cosa in sé che vi interessa, ma lo stato mentale che le avete associato.
    Potete immaginare di essere ricchissimi, di avere una straordinaria cultura, tantissimi amici, oppure ottenere risultati sportivi, o qualunque altra cosa possiate desiderare, e vedrete che quello che le rende attraenti è lo stato mentale in cui pensiamo di trovarci quando quelle condizioni saranno soddisfatte.
    Ne consegue quella che è la chiave di volta dell’intero edificio della seduzione rapida:
    le persone non vogliono realmente a fianco a loro qualcuno con un fisico atletico, macchine sportive, o altre stupidaggini di questo tipo; le persone vogliono uno stato emozionale.
    Per cui, quando saremo in grado di instaurare nelle persone lo stato mentale che loro desiderano, non ci saranno più limiti ala nostra capacità di conquista.
    Come questo possa essere ottenuto, è precisamente materia del corso: scopriremo che è molto più semplice di quanto non si creda; ci arriveremo.

    Riepiloghiamo schematicamente il tutto in modo che possa esserci utile in futuro:
    -definiamo “comportamento” ogni gesto, azione, parola, messa in atto da una certa persona
    -ogni comportamento è “stato-dipendente”, ovvero dipende dalle immagini che attraversano in quel momento il cervello di quella persona
    -queste immagini provengono per lo più dalla memoria, evocate dagli stimoli esterni a cui sono associate
    -per ottenere un determinato comportamento, occorre scoprire qual è lo stato mentale che lo determina, che varia da persona a persona
    -questo stato potrà essere indotto dall’esterno una volta scoperta la combinazione di immagini che lo provoca


    Edited by 401k - 11/1/2008, 19:04
     
    .
  2. Aerandir
     
    .

    User deleted


    Buon dio..mi sorge il dubbio che tu stia approfittando del forum per i tuo loschi affari: ripassi non autorizzati in vista degli esami. O forse mi sbaglio? :D
    Più che altro..è un ottimo lavoro,fin troppo credo. Troppo per noi poveri buzzurri assetati in fondo solo di donne e rapide tecniche di conquista (è un noi generico..io in particolare condivido in buona parte la tua mentalit perversa per quanto riguarda la seduzione)
    Mi impegno solennemente a svelare i trucchi più semplici ed efficaci, nei limiti del possibile, con la premessa che non studiando psicologia il mio linguaggio sarà molto meno tecnico e particolareggiato.
    Ma in fondo è la sostanza che ci interessa,no?
    Vorrei solo sottolineare qualche piccola postilla da tenere in considerazione nello studiare ed applicare i suggerimenti di cui disporremo in futuro,nella fatidica conqista del genere femminile:

    A) le tecniche, che ci piaccia o no, seguono linee generali, motivo per cui possono subire variazioni più o meno consistenti a seconda del tipo di "vittima" che ci prefiggiamo.

    B) c'è da dire che forse è esagerato parlare di scorrettezza,in linea di massima. per due motivi:
    - B1 un classico..in amore e in guerra tutto è concesso
    - B2 all'inizio può sembrare manipolazione,ma in realtà (per come l'intendo io) le piccole strategie servono solo per raggiungere un primo importante scopo: suscitare vivo interesse. una volta fatto questo,onestamente non ho mai ritenuto necessario ricorrere nuovamente alla psicologia... si passa al semplice gioco della conoscenza e quel che ne segue. A meno che non sei proprio bastardo,o non aspiri al sentimento ma solo al divertimento sfrenato. dopo un certo punto, mi sentirei in colpa se continuassi coi giochetti

    C) onestamente le tattiche "scorrette" non le utilizzerei mai con le ragazze a loro volta scorrette,per principio. Questo perchè di base se una ragazza è stronza, perde completamente il mio interesse.

    D) L'importante è sfruttare i segreti e i trucchetti a fin di bene, o si finisce irrimediabilmente per diventare noi gli stronzi freddi calcolatori. Passare dalla parte del torto no,cazzo!

    Dopo queste premesse, mio buon Frank, penso che si possa dare il via all'abecedario della conquista. Ce la faremo,amministratore?
     
    .
  3. 401k
     
    .

    User deleted


    io sn giurista xò... psicologia x me è un hobby
     
    .
  4. Aerandir
     
    .

    User deleted


    COMUNQUE sei un disonesto -_-
     
    .
  5. 401k
     
    .

    User deleted


    Programmazione Neuro Linguistica e Ipnosi Ericksoniana
    Affronteremo oggi alcuni principi delle affascinanti scienze della Programmazione Neuro Linguistica e dell’ipnosi Ericksoniana, scienze che ci hanno fornito la teoria e le tecniche che useremo per la seduzione rapida.
    Per questo però dobbiamo approfondire un poco il nostro modello della mente.
    Abbiamo parlato genericamente della memoria come una specie di contenitore per i ricordi, ma è evidente che le cose non sono così semplici.
    In questo contenitore, dove si trova praticamente tutta la nostra storia, e che di fatto èciò che ci rende unici, ci sono altre cose che è importante conoscere e che ci definiscono come individui.


    Intanto, c’è la cosiddetta “scala dei valori”
    I valori sono concetti astratti, come “libertà”, ricchezza, affetto, salute, onestà, ecc., e rispondono alla domanda “Che cosa è importante per noi?”
    Essi si sono formati per lo più nell’infanzia, in seguito all’educazione dei genitori, degli insegnanti, di ciò che abbiamo letto o ascoltato.
    Mentre i valori possono essere comuni a molte persone, il loro ordine di importanza è quello che fa la vera differenza e determina il nostro comportamento.
    Per esempio, prendiamo due valori come “Ricchezza” e “onestà”.
    Sono valori che molti hanno, ma di fronte a una prospettiva di guadagno illecito, il loro ordine di importanza sarà quello che determinerà il comportamento: chi ritiene più importante la ricchezza probabilmente accetterà, mentre la proposta sarà rifiutata da chi da maggior valore all’onestà.
    E evidente pertanto che conoscere la scala dei valori di qualcuno ci permetterà di prevederne il comportamento di fronte a un particolare stimolo, e ci fornirà le indicazioni sulle leve che possono spingerlo a un determinato comportamento.

    Ma, mentre i valori sono concetti astratti, è fondamentale conoscerne i “criteri di soddisfazione”.
    Quanto è “ricchezza”? Un milione? Un miliardo? 100?
    Cosa significa “onestà”? Successo? Libertà?
    A fronte di queste parole astratte, ognuno di noi avrà in mente dei criteri precisi per sapere quando questi valori sono soddisfatti, e rispondono alla domanda “Come fai a sapere che...?”
    (Ne approfitto per dire che la mancanza di chiarezza sui valori e ciò che significano èla principale causa di incomprensione tra le persone: ne parleremo nella lezione sulla comunicazione)
    Una delle particolarità più interessanti della scala dei valori è che essa tende ad essere usata senza variazioni nelle più diverse situazioni.
    Il che significa che conoscendo le modalità di azione di una persona in una specifica situazione, saremo in grado di prevederne il comportamento con ragionevole precisione in un’altra

    Un’altra cosa che si trova nel nostro contenitore mentale è il set di credenze riguardo al mondo.
    Questo set contiene fatti (questa mattina ho fatto colazione), generalizzazioni (tutte le uova contengono un tuorlo), procedure del tipo “se...allora” (se mangio troppo allora farò indigestione)
    Questo set di credenze viene utilizzato come una mappa per muoverci nel mondo.
    Ovviamente, di alcune credenze siamo assolutamente certi, di altre meno, altre ancora le abbiamo accettate per sentito dire.
    Resta il fatto che useremo le nostro credenze, vere o false che siano, per prendere decisioni sulla risposta da dare a uno stimolo; non solo, non possiamo assolutamente muoverci al di fuori delle nostre credenze.
    Vista la loro importanza nel definire una persona, è essenziale tenerne conto in qualunque processo di persuasione e seduzione.
    Anche per questo vedremo come fare.

    Abbiamo visto che tutta l’esperienza umana consiste di immagini sensoriali; una delle scoperte della programmazione neurolinguistica è che le persone hanno un canale sensoriale privilegiato.
    Così, per esempio nell’acquisto di un’automobile chi utilizza maggiormente il canale visivo si concentrerà sulla linea, sui colori, sullo stile; chi preferisce il canale auditivo apprezzerà il rombo del motore, la silenziosità dei meccanismi, mentre la persona di tipo cenestesico porrà la sua attenzione sulla comodità dei sedili e la solidità del telaio.
    E’ chiaro a questo punto l’importanza di conoscere il canale privilegiato del nostro interlocutore: immaginiamo che risultato avrebbe un venditore che insistesse sulla robustezza e la comodità con un cliente di tipo visivo.
    Allo stesso modo, vedremo come utilizzare questa scoperta nelle nostre tecniche di seduzione.

    Tutto questo serve a introdurci al concetto più importante della programmazione neurolinguistica, ovvero il concetto di rapport.
    Esso significa essenzialmente entrare in comunicazione con qualcuno utilizzando quanto è già presente nella sua mente, con strategie di rispecchiamento fisico-verbali che permettano di annullare possibili resistenze a quello che noi proponiamo.
    Anche per questo vedremo in dettaglio le tecniche specifiche.

    Quindi, riepilogando:
    ogni individuo ha all’interno di se una serie di credenze sull’ambiente (il mondo com’è), e una scala di valori (il mondo come dovrebbe essere), nonché i relativi criteri di soddisfacimento.
    Queste credenze e valori costituiscono la cosiddetta “mappa del mondo” di un individuo”.
    Questa mappa ha cominciato a formarsi dal momento della nascita ed è in continuo aggiornamento; nella formazione della sua mappa del mondo l’individuo ha usato un canale preferenziale che può essere visivo, auditivo o cenestesico.

    Conoscere la mappa del mondo di una persona ci permette di entrare in rapport con lei e di prevederne e guidarne le reazioni emotive e comportamentali
    Vedremo al momento opportuno come tutto questo possa essere utilizzato in pratica.
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Lupus in fabula

    Group
    Member
    Posts
    5,462

    Status
    Offline
    Bel 3D, peccato che si sia arenato.
    Ci sarebbero molte cose da dire..
     
    .
  7. Glael
     
    .

    User deleted


    eheh già, ci é venuto a noia :P
     
    .
6 replies since 10/1/2008, 16:26   366 views
  Share  
.